Il prefetto di Firenze Alessandra Guidi ha partecipato alla fase di insediamento dei tavoli di osservazione, che, assieme ai tavoli della legalità, sono parte di un progetto che mira a valorizzare la strategia dell’ascolto e a garantire un momento di confronto tra istituzioni e cittadini per comprendere le esigenze delle diverse realtà di quartiere.
I tavoli della Legalità e i tavoli di osservazione operano su due livelli diversi: i primi costituiscono momenti di ascolto qualificato, dove cittadini, comitati civici, istituzioni e parte dell’amministrazione comunale si confrontano sulle criticità del quartiere ma anche su progetti relativi alla sicurezza in un’ottica di miglioramento della situazione. I secondi, coordinati dalla prefettura con la partecipazione dei presidenti di quartiere e delle Forze di polizia, subentrano nel caso in cui le problematiche emerse nella fase dell’ascolto richiedano valutazioni sotto il profilo dell’ordine e della sicurezza.
I tavoli dell’osservazione sono già stati attivati per affrontare le questioni emerse agli incontri dei tavoli della legalità e con l’occasione il prefetto ha sottolineato l’importanza del progetto avviato che permette, attraverso un lavoro di sinergia, di acquisire elementi di valutazione sulle criticità esistenti e fornire punti di situazione sullo stato delle iniziative e sui risultati raggiunti. «I tavoli di osservazione, che in questa fase di insediamento ho voluto presiedere personalmente – ha affermato il prefetto Guidi – operano in sinergia con i tavoli della legalità e si propongono di incrementare i livelli di sicurezza in ciascuna delle cinque circoscrizioni di Firenze, per monitorare le problematiche di ogni area e trovare soluzioni su misura. Un progetto che si sta rivelando proficuo per acquisire elementi di valutazione sulle criticità esistenti e fornire punti di situazione sullo stato delle iniziative avviate e sui risultati raggiunti»
Un impegno che prefettura e comune intendono portare avanti per garantire ai cittadini legalità e sicurezza urbana attraverso lo strumento della partecipazione e del rapporto con la società civile.
Fonte: Min. Interno