Privacy Policy Fondazione Alfredo Catarsini 1899: presentazione nella sala del Consiglio regionale della Toscana – Agenzia Data Stampa

Fondazione Alfredo Catarsini 1899: presentazione nella sala del Consiglio regionale della Toscana

La Cultura esulta. Nasce un nuovo punto di riferimento per le le discipline artistiche italiane: è la “Fondazione Alfredo Catarsini 1899” intitolata al Maestro versiliese nel variegato ruolo di pittore, scrittore, critico e animatore di proposte culturali.

La nuova fondazione sarà presentata ai media nella sala del Consiglio regionale della Toscana, giovedì prossimo, 11 marzo 2021, alle ore 12. Interverranno: il Presidente del Consiglio Regionale della Toscana Antonio Mazzeo, la Presidente della V Commissione Istruzione, formazione, beni e attività culturali Cristina Giachi, il Presidente della ”Fondazione Alfredo Catarsini 1899” Elena Martinelli e del co-fondatore della stessa Gianvittorio Serralunga; da remoto hanno preso la parola anche Stefano Casciu (Direttore regionale dei musei della Toscana) e Cristina Acidini (Presidente dell’Accademia delle arti del disegno), in qualità di membri del comitato scientifico della Fondazione.

Nato a Viareggio nel 1899, Alfredo Catarsini ha attraversato tutto il Novecento nelle vesti di artista: a 15 anni incontrò Modigliani a Parigi e negli anni successivi conobbe Marinetti, Viani, Carrà, Garboli e Repaci – tanto per citare alcuni nomi – così come nel giro delle sue frequentazioni figurarono anche Ungaretti e Moses-Levy; partecipò alle tre edizioni del “Premio Cremona” (vincendone una), varie volte fu presente alla “Biennale di Venezia” (1942, 1948 e 1950) e per cinque volte prese parte alla “Quadriennale di Roma”; in quasi 70 anni di carriera artistica ha esposto un po’ dappertutto in Italia e all’estero, dipingendo fino alla scomparsa, avvenuta nel marzo del 1993.

Nella mostra retrospettiva che gli fu dedicata nel 2005 a Firenze, l’ex-ministro della Cultura, Antonio Paolucci, lo definì «il pittore toscano dell’emozione»; nello stesso anno gli eredi donarono alla Galleria degli Uffizi il suo Autoritratto del 1934.

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