Privacy Policy Giorno della Memoria 2021, online edition. Con la prima Pietra d’Inciampo, Bergamo entra nel circuito del progetto di memoria internazionale – Agenzia Data Stampa

Giorno della Memoria 2021, online edition. Con la prima Pietra d’Inciampo, Bergamo entra nel circuito del progetto di memoria internazionale

Il 27 gennaio è stato proclamato, per legge della Repubblica Italiana, Giorno della Memoria, con lo scopo di ricordare il giorno in cui, nel 1945, il campo di Auschwitz si mostrò agli occhi del mondo, con il suo carico di orrori e violenza.

Nonostante le difficoltà del periodo di emergenza sanitaria ancora in corso, l’Amministrazione comunale ha scelto di non mancare a questo importante appuntamento con la memoria e l’impegno civile realizzando un calendario di appuntamenti con le principali istituzioni culturali cittadine che si svolgerà necessariamente on line. – Dichiara l’Assessora Nadia Ghisalberti – Al centro della narrazione celebrativa 2021 c’è l’ex Carcere di Sant’Agata protagonista del libro “Se quei muri potessero parlare”, di Elisabetta Ruffini, che racconta storie di uomini e donne detenuti nelle prigioni di Città Alta prima di essere deportati in Germania.
Tra queste, affiora la figura di Alessandro Zappata, tra le guardie che più sono state vicine ai detenuti e di cui non si conosceva bene tutta la storia. A Milano lo si credeva guardia carceraria di San Vittore e solo il confronto tra i diversi studiosi ha permesso di riannodare il filo perduto della sua vita, collegando Bergamo con Milano fino al campo di Flossembürg, dove è morto da deportato per aver aiutato i detenuti di Sant’Agata.
Una storia di proficua collaborazione scientifica tra Isrec, ANED Bergamo e Comitato per le Pietre d’Inciampo di Milano che ha portato alla donazione della pietra dedicata a Zappata, inizialmente destinata al carcere milanese, al Comune di Bergamo. Anche la nostra città inaugura così le Pietre di Inciampo, entrando nel circuito di un importante progetto di memoria internazionale, testimonianza artistica e visiva di una delle tragedie più crudeli del Novecento.”

“Grazie ad una serie di fortunate circostanze, come Comitato Pietre d’Inciampo di Milano abbiamo potuto offrire al Comune di Bergamo la prima Pietra d’Inciampo da posare all’ingresso del carcere di S. Agata in memoria di Alessandro Zappata.  – aggiunge il Presidente del Comitato per le “Pietre d’Inciampo” di Milano Marco Steiner – Credo che tutto ciò non sia casuale, bensì il reale frutto di un progetto paneuropeo che coinvolge persone  che credono nel valore della memoria di quanto accaduto e nella necessità che nulla finisca nell’oblio. Abbiamo riportato a casa Alessandro Zappata, restituendogli la sua identità, la sua dignità.”

La ricerca sull’ex carcere di Sant’Agata, realizzata da Isrec e condivisa con Comune di Bergamo e Associazione Maite, è stata l’occasione per ritornare sulla storia degli ultimi venti mesi della Seconda guerra mondiale a Bergamo.
“Il carcere di Sant’Agata impone una prospettiva che mette in luce la violenza della repressione nazifascista, permettendo di cogliere con chiarezza l’idea di mondo, di collettività progettata dal nazifascismo per il futuro dell’Europa e contro cui l’antifascismo e la Resistenza si sono battuti. Il carcere è un crocevia dove incontriamo perseguitati politici, ostaggi, militari tedeschi disertori, cittadini dichiarati per legge di “razza ebrei”. E dal carcere si leva tutta la forza delle loro vite, delle loro speranze e del loro dolore. In queste vite si radica la libertà che oggi viviamo. C’è ancora un corridoio dell’ex carcere di Sant’Agata rimasto fino oggi come era quando funzionava il carcere e da lì quelle vite ci interrogano.” racconta la Direttrice dell’Isrec Elisabetta Ruffini
È sempre un momento unico quando la ricerca incontra i luoghi perché come diceva Gianfranco Maris, che fu prigioniero del carcere di Sant’Agata, un luogo diventa documento se in esso parla la vita lì vissuta. L’impegno di Comune, Isrec Maite per la valorizzazione di quel luogo ci auguriamo possa diventare un’occasione per tutta la città.” Conclude Elisabetta Ruffini

Il mio Assessorato ha creduto e sostenuto la realizzazione del progetto “Se questi muri potessero parlare” di Isrec /Maite nella convinzione del suo valore di testimonianza storica e umana. Sono certa che la conoscenza delle persone e delle vicende così intense e dolorose racchiuse tra quei muri, sia una grande opportunità per trasformare un luogo posto nel cuore della città, e quindi così prossimo fisicamente a tutti noi, in patrimonio vivo per la nostra identità di donne, uomini, cittadini.  – afferma l’Assessora alle Pari Opportunità e Educazione alla Cittadinanza Marzia Marchesi – Due le iniziative in programma, fruibili entrambi sul canale YouTube del Comune, scelte per celebrare questa giornata valorizzandone, attraverso la particolarità dei temi individuati, la straordinaria valenza educativa: la prima, una testimonianza, realizzata con il Liceo Scientifico Lorenzo Mascheroni, su Andra e Tatiana Bucci, bambine internate ad Auschwitz con il loro cuginetto Sergio; un progetto che vuole rappresentare la condizione infantile sia nella Shoah, sia nelle situazioni di violenza e di conflitto in generale. La seconda, la presentazione di un video, in sostituzione della mostra “Adelmo e gli altri” irrealizzabile in questo momento, che raccoglie fotografie e letture di testi dedicati alla persecuzione degli omosessuali da parte del nazifascismo.”

Il calendario accoglie anche e iniziative delle principali istituzioni culturali cittadine: il Museo delle Storie, il Sistema Bibliotecario Urbano, la Biblioteca Civica Angelo Mai che propongono incontri on line con una particolare attenzione per gli istituti scolastici. Lab80 e S.A.S. offrono film in streaming, mentre Radio GAMeC PopUp dedica una puntata della sua programmazione al tema della Memoria

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