Privacy Policy Ri-emergere Bergamo: adulti preoccupati, ragazzi sofferenti, bambini ottimisti. Un webinar per conoscere i risultati dell’indagine sui bisogni dei cittadini. – Agenzia Data Stampa

Ri-emergere Bergamo: adulti preoccupati, ragazzi sofferenti, bambini ottimisti. Un webinar per conoscere i risultati dell’indagine sui bisogni dei cittadini.

Domani, giovedì 15 aprile alle ore 17.30 sul canale YouTube del Comune di Bergamo https://bit.ly/39vaQsB, si terrà l’incontro di presentazione dei risultati di Ri-emergere Bergamo, l’indagine voluta dal Comune per comprendere i bisogni delle famiglie colpite dall’emergenza Covid-19 che ha visto la partecipazione dei cittadini nella compilazione di un questionario on line anonimo suddiviso per fasce d’età: bambini 5-8 anni, giovani tra i 9 e 19 anni e adulti con età superiore ai 20 anni, con un focus ai genitori con bambini 0-4 anni.

La ricerca, che è stata presentata il 20 novembre come iniziativa dedicata alla Giornata internazionale dei diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, nasce da un’esperienza simile condotta durante il primo lockdown dalla Provincia Autonoma di Trento che ne ha affidato la realizzazione all’ “Agenzia per la famiglia, natalità e politiche giovanili” con il supporto scientifico della Fondazione Demarchi e la collaborazione di Unicef e di Nascere e crescere in Trentino.” – dichiara l’Assessora all’Istruzione Loredana Poli – “Sulla scia dei risultati interessanti ottenuti in quel contesto, abbiamo ritenuto fosse importante dare voce e ascolto ai bambini, ai giovani e alle famiglie della nostra città per capire la loro reale situazione dopo questo primo periodo così difficile e poter indirizzare meglio le scelte necessarie per il futuro, a cominciare dalle azioni del Piano della Famiglia da riformulare alla luce dell’esperienza del Covid.”
Sono certa che molti saranno gli spunti di riflessione e confronto che avremo modo di affrontare nel webinar di giovedì prossimo, durante il quale, grazie al supporto dei ricercatori della Fondazione Demarchi, analizzeremo in modo puntuale i diversi dati emersi per ogni fascia d’età e in una dimensione comparativa d’insieme.” Conclude l’Assessora Poli

Il quadro che il mio Assessorato riporta dopo un anno dall’inizio dell’emergenza sanitaria è certamente quello di una città dove fragilità e sofferenze sono aumentate in modo significativo. – Afferma l’Assessora alle Politiche sociali Marcella Messina – C’è un tema che attiene l’impoverimento economico di nuclei familiari divenuti improvvisamente monoreddito, o senza reddito, a causa della perdita di lavoro a volte precario, non regolare o appartenente a settori colpiti duramente dalla pandemia. C’è un tema di fragilità, spesso cronica, delle persone anziane che si sono ulteriormente indebolite nell’isolamento. C’è un tema di disagio delle persone con disabilità che hanno visto un rallentamento del loro percorso di emancipazione e autonomia. C’è un tema di aggravamento significativo del carico di lavoro dei care giver, soprattutto donne, che hanno dovuto affrontare vecchie e nuove esigenze in prima persona senza molte alternative. Senza parlare del tema delle povertà educative su cui certamente incide la didattica a distanza che marca il divario sociale e favorisce l’abbandono scolastico soprattutto negli adolescenti”
“Un quadro complesso che stiamo affrontando con diverse misure, con le attività dell’Assessorato, potenziate nell’emergenza, e il supporto del gruppo di volontari BergamoxBergamo, divenuto oramai un punto di riferimento per il territorio. Grazie a quest’ultimo, in particolare, abbiamo potuto offrire e sostenere quei servizi utili di prossimità che contribuiscono alla percezione di vicinanza dell’Amministrazione ai cittadini e della città come comunità. L’indagine Ri-emergere Bergamo, in questo senso, ci aiuterà a comprendere e circoscrivere ancora meglio il tema del disagio a diversi livelli e ci consegnerà ulteriori indicazioni di intervento futuro.” Aggiunge l’Assessora Messina

Le dimensioni di analisi, diversificate per questionario, hanno riguardato la vita quotidiana e gli stili di vita, gli aspetti relazionali e loro eventuali cambiamenti, le preoccupazioni e le reazioni emotive all’emergenza sanitaria, gli aspetti scolastici e lavorativi, oltre al profilo socio-demografico degli intervistati.
Per raggiungere il maggior numero possibile di bambini, ragazzi e genitori, è stato anche coinvolto il mondo della scuola attraverso una comunicazione dedicata a sensibilizzare alunni e famiglie alla partecipazione numerosa all’indagine.

Nel periodo di rilevazione, 9 dicembre 2020  15 gennaio 2021, sono stati compilati 5.862 questionari così suddivisi: bambini/e 547; giovani 2.215; adulti/famiglie 3.100.
Ecco alcuni considerazioni sui dati emersi
Tra i risultati principali dell’indagine rivolta ai bambini ed alle bambine tra i 5 e gli 8 anni emerge un forte bisogno di socialità; ai bambini e alle bambine manca molto incontrare i nonni, gli amici e i compagni di scuola. L’indagine ci ha permesso di rintracciare alcune risorse sulle quali puntare per lo sviluppo del benessere e un importante ruolo è giocato dalla coscienziosità e dal capitale psicologico.

Dall’indagine rivolta ai giovani emerge un forte grido di malessere, più del 44% dei giovani dichiara di non sentirsi bene, anche in questo caso è stato possibile individuare come le dimensioni del capitale psicologico giochino un ruolo fondamentale come fattori di protezione del benessere, mentre uno dei fattori di rischio è lo stress causato dal sovraccarico per le attività scolastiche.

Per quanto riguarda gli adulti un aspetto che si è posto in particolare evidenza è quello relativo ai carichi di cura verso i figli e verso i familiari anziani che necessitano di assistenza. L’emergenza Covid ha avuto innanzitutto un impatto sui tempi di cura: rispetto al periodo pre-covid, è aumentato il tempo quotidiano dedicato alle attività di cura dei figli e dei familiari anziani, con conseguente incremento della percezione di sovraccarico di cura che va ad aggiungersi alla percezione di un elevato sovraccarico di lavoro. E qui si rimanda alla difficoltà e alla fatica di conciliare tempi di lavoro e tempi di cura, resa ancora più stringente in questo specifico periodo emergenziale. I rispondenti adulti riferiscono di essere preoccupati per i figli soprattutto per quanto riguarda il loro benessere psicologico ma ancora di più preoccupano il loro futuro e il loro sviluppo e la loro crescita. In riferimento ai familiari anziani, ciò che desta particolare preoccupazione è il loro stato di salute, il loro benessere psicologico e la condizione di isolamento che molti di loro stanno vivendo.” Raccontano Alba Civilleri e Liria Veronesi ricercatrici della Fondazione Franco Demarchi di Trento
“Comparando gli esiti dei tre questionari sono evidenti le alterazioni nello stile di vita, sappiamo che le variazioni sul ritmo sonno-veglia, sulle abitudini alimentari e sulle abitudini nell’attività fisica possono essere un campanello d’allarme, in effetti, in tutte le fasce d’età intervistate sono rilevanti le alterazioni. Tra le principali quelle relative alla minore attività fisica; ancora, appare allarmante il dato sulle alterazioni del ritmo sonno-veglia dichiarate da circa il 64% dei giovani.” Chiudono Alba Civilleri e Liria Veronesi

PROGRAMMA DEL WEBINAR
PRESENTAZIONE DEI DATI
relativi ai questionari dedicati ai bambini, ai giovani e agli adulti/famiglie
A cura di:
Laura Ravanelli, Coordinatrice generale della Fondazione Franco Demarchi Trento
Alba Civilleri, Liria Veronesi e Lorenzo De Preto, Ricercatori della Fondazione Franco Demarchi Trento
APPROFONDIMENTI
Interventi di:
Loredana Poli, Assessora all’Istruzione Comune di Bergamo
Marcella Messina, Assessora alle Politiche sociali Comune di Bergamo

 

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